«Ci si può avvicinare al mondo editoriale facendo un’infinità di cose. Voglio dire, dal momento che la caratteristica del business editoriale librario è che la soglia d’ingresso è bassa, è quasi più facile che uno si alzi al mattino e dica: “Penso che nel mercato editoriale ci sia spazio per pubblicare libri di questo tipo, che non ci sono, che non vedo in libreria”.
Se hai intelligenza, capacità, spirito imprenditoriale, è quasi più semplice fondare una nuova casa editrice che non fare l’editor in uno dei quattro/cinque gruppi italiani più importanti, che poi sono quelli che fanno il cinquanta per cento dell’intero fatturato librario».
Editor o editore? Questo è il dilemma
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Il pezzo dev’essere un po’ datato, perché adesso quei quattro/cinque gruppi mi pare che siano uno solo…
Sì, ma come nei partiti politici nostrani vi convivono più anime: quella markettara, quella markettara, quella markettara. Infine, quella di marketing.