Questo blog vorrebbe diventare una sorta di archivio dove chi è di passaggio, cercando bene, possa trovare qualche spunto interessante, un’ispirazione per la propria produzione letteraria. Detta così sembra grossa, infatti mi sono espresso male. Volevo dire che si può tranquillamente prendere una frase, una riflessione, un’osservazione fatta e come da un trampolino, grazie alla fantasia che non vi manca, o che a volte vi manca, potete compiere degli avvitamenti e impattare il vostro romanzo ancora liquido perfettamente in verticale, ottenendo cinque 10 dai beta lettori.
Qualcuno lo sta già facendo, e il merito è tutto suo. Qui si mette solo in circolo, si dà la prima nota per un’infinità di sinfonie da comporre.
Tanto che sono in argomento, esistono titoli famosi che hanno già implicita la trama: I promessi sposi, La mia Africa, Romeo e Giulietta, Guerra e pace. Woody Allen sintetizza Guerra e pace dicendo che è un libro che parla di guerra, ma lui è un’umorista.
Ma quanti sono i titoli già belli e pronti per un romanzo? Ve ne suggerisco alcuni, al resto provvedete voi.
Le nostre tenebre
Le isole più lontane
Ai confini della terra
Come in mezzo ai leoni
Straniero sulla terra
La clemenza del padre
Gli umili
La vendetta
Il giudizio già scritto
Più della vita
Il mondo oscuro
Fantasmi notturni
Gradite le parole
Nella polvere il mio onore
Un pozzo profondo
Usura
Indifesi
Sottomessa
Rinascere nell’acqua
Feriti a morte
Apri le mie labbra
Né mattino né sera
Il mio nemico
Trema la terra
Le umane certezze
Morto sul lavoro
Una strada libera
Zanzare
In ginocchio
Dove prima c’era l’acqua
La vita innocente
Quarant’anni
I pensieri degli uomini
La sete del guadagno
Parole bugiarde
Odia
Venuto al mondo
Il vento disperde
La corruzione
Prima della creazione
Il coraggio del bene
Nella fragilità
Ce n’è per tutti i gusti, dal thriller all’horror, dal romanzo rosa al saggio, dalla letteratura erotica al giallo. Probabile che più d’uno siano stati già presi. Meglio, fatene il remake…
“E poi dicono che i poliglotti sono troppo comunicativi” – è una vita che cerco di scriverlo.
Come titolo è lungo, wertmulleriano quasi. Mi immagino un saggio sul costume più che un romanzo.
Lina docet…
Travolti da un insolito destino…. non me lo ricordo 😛
Bella idea questa! Io sto cercando disperatamente un titolo per il romanzo in corso. Alcuni di quelli che hai proposto mi piacciono parecchio (uno in particolare si adatterebbe), ma non è scattata la scintilla…
Comunque “Zanzare” è divertentissimo 😀
Punzecchia, soprattutto.
Il titolo è un momento critico del libro, come il varo di una nave. Si rischia di affondare subito.
Vista la moda del momento, stavo pensando di concentrarmi su “Prometto di lasciare a casa il cellulare”. Che potrebbe diventare “Prometto di dimenticarti”. Se poi mi venisse una vena thriller, potrei svincolare su “Prometto di ammazzarti”. Ma anche l’horror ci starebbe bene con “Prometto che avrai paura” (qua però bisogna essere sicuri di mantenere la promessa col lettore) 😀
Attingerò dal post di ieri Heidi vive sotto la tangenziale.
Baci
Morire a quattordici anni.
Baby squillo.
Profughi.
Le bestie di Satana.
Innamorarsi a 60 anni.
Chattando.
La violenza in casa.
Il primo figlio.
Vita di un operaio licenziato.
Scosse di terremoto.
La casa nel bosco.
Amiche per la pelle.
Donne con le gonne.
Partigiani.
I Pizzini.
Vita in redazione.
Mio marito, Mussolini.
Emigrare.
Vuoi sposarmi?
Magari uno te lo rubo 🙂
L’elenco si allunga, brava.
Grazie. 😊
Ne ho altri, ma non riesco a trovarlo per me.
Ma per ora posso stare senza titolo, se dovessi avere problemi più in là, nel mettere quello giusto, chiederò aiuto.
Anche tutti 😁
Poi mi dirai quale. 😉
Qui si va sul sicuro, come quando vado a fare la spesa e mi ritrovo l’omino giapponese che ha il banchetto pieno di sushi appena preparato e te lo offre da assaggiare. Grazie!
Poi vado alla frutta e verdura e ripasso davanti a lui che mi rioffre un altro pezzettino. Grazie! Proprio buono.
Poi vado ai surgelati e ripasso ancora davanti al banchetto con lui impassibile che mi rioffre l’assaggio. Di questo passo finisce che ceno. 🙂
Comunque, il titolo è il mio punto debole numero uno, nove volte su dieci quando scrivo un racconto e lo presento al corso di scrittura, alla domanda: “Qual è il titolo?” mi rispondo massì poi ci penso, e dico:
“Boh”
“Troppo corto”
Quindi grazie.
P.S. Helgaldo, la prima volta che sono passata di qui sono stata ispirata e ho scritto una storia, e non è stata l’unica 🙂
La magia nei tuoi occhi
Ti ho perso per strada
Arrivano i nostri
Stella Marina (scritto proprio così: saranno due nomi propri?)
Vogliono cambiarmi
C’è chi dice sì
Guardati alle spalle (con variante: guardàti alle spalle)
Vengo e mi spiego
Il consiglio gradito
Dimmelo tu
Tra noi
Rumori
Finisco in bellezza
Vado e poi torno
Buongiorno, Helgaldo (è un titolo, eh) 🙂
Gradite le parole è molto carino. 🙂
Anche a me piace molto, perché ha un duplice significato a seconda di come lo leggi.
“Odia” mi piace molto.
Almeno metà di questi titoli comunque sembrano americanate alla Dan Brown o James Patterson, quindi direi che venderebbero alla grande.
Ti svelo un segreto, ma resti tra noi. Metà di questi titoli sembrano americanate alla Dan Brown… ma sono tutte parole prese direttamente, pari pari, dai Salmi della Bibbia.
Ah, allora svelo anch’io la mia fonte. Sono titoli presi, pari, pari dalla mia mente, decisamente un’italianata ( si dice?).
Made in Italy, si dice così. All’inglese.
Non mi piacciono molto gli anglicismi. Però è migliore di “italianata” 😁😁
Fantasmi notturni… Mi incuriosirebbe di più il contrario, fantasmi diurni. Magari ne esce un racconto…
Non so perché eri finita in spam, bene che ti ispiro al contrario. 🙂