Cara Donata,
ieri ho scritto, per divertimento, sul mio blog questo messaggio:
Ieri ho letto un dialogo ma brutto, ma così brutto, ma così tanto brutto, che mi sono fatto l’idea che sia immigliorabile. Poi però mi sono chiesto se si può dire immigliorabile.
Ma, secondo voi, si può dire?.
Ne sono seguiti commenti divertiti. Ora però vorrei affrontare la questione linguistica.
Penso sia pacifico che si possa usare. Però mi piacerebbe ci regalassi qualche osservazione seria. Ti do qualche spunto: è un caso identico a petaloso? Le parole create da un termine noto con l’aggiunta di un prefisso, hanno un particolare nome? In generale, come regolarsi quando non c’è un vocabolario ad attestarne l’uso?
In passato ci avevi parlato già di sbirritudine, ricordi? Questo è un caso analogo?
E sì, la situazione è analoga. Immigliorabile è uno di quegli aggettivi che in linguistica si chiamano «parasintetici», e sono quelli fatti unendo a una base un prefisso (in questo caso in– con valore negativo, che diventa im– per assimilazione alla m iniziale) e contemporaneamente un suffisso, in questi caso –abile, che di solito deriva un aggettivo da un verbo, per esempio abitabile dal verbo abitare; ma nel nostro caso il verbo non c’è, se ci fosse sarebbe immigliorare, ma appunto non c’è. Come non c’è per inabitabile il verbo inabitare. La maggior parte dei parasintetici sono verbi (imburrare e non c’è burrare, innervosire e non c’è nervosire) ma ci sono anche aggettivi, come nel nostro caso.
Conclusione: visto che la formazione di parasintetici è normale in italiano, se ne può formare uno nuovo in ogni momento e quella che si è formata è sicuramente una parola italiana.
Invece non riesco a ricordare dove posso aver scritto la storia dell’immobiliere come proprietario di una società immobiliare. Se mi viene in mente, e se la trovo, te la mando.
Donata
Sono molto curioso riguardo l’immobiliere: spero quella storia appaia presto sul tuo blog.
Però ieri ti sei defilato 😛
In che senso?
Ieri ne è uscita un’approfondita discussione linguistica, sarebbe stato interessante un tuo contributo 😛
Grazie Donata 🙂
Vale lo stesso con parole straniere? Gugolare (o googlare, ma preferisco, italianizzato per italianizzato, italianizzare anche la pronuncia) ad esempio?
Meno male che c’è Donata. Ringraziala sentitamente da parte mia.
Sono curiosa anch’io di sapere quella storia, ma del resto tutto ciò che dice la signora…
Un grazie a entrambi.
C’è una grammatica – che tutti più o meno (!) conoscono – che stabilisce come comporre le parole in frasi corrette (per quanto non garantisca il senso compiuto: io mangio il cielo, per esempio).
Ce n’è un’altra che invece compone pezzi di parola in parole accettabili (chissà se in questo caso si possa controllare meglio il senso prodotto?). Di questa seconda, però, non si trova traccia se non nel sapere delle persone come Donata.
Mangiare il cielo è poetico, non sono sicuro che non abbia senso compiuto. Sul resto ti do ragione, giro la tua riflessione a Donata, forse c’è qualche testo che parla delle parole curando anche questo aspetto. Chissà.
Ma… chi è Donata? 🙂
Donata è una lessicografa (brutta parola…) a cui mi rivolgo quando ho un dubbio di grammatica. Ha un suo spazio in questo blog, quando la chiamiamo in soccorso. Più che uno spazio è un angolo, L’angolo di Donata.
Ed è preziosissima.