Alcuni si lamentano che le librerie grondano di schifezze illeggibili; altri affermano che gli scrittori che si pubblicano da soli fanno anche peggio. Ho scoperto solo oggi – voi non ditemi mai niente, devo arrivarci sempre da solo e con anni di ritardo – che digitando #cosastoleggendo, mi ritrovo di fronte a infiniti libri consigliati dai lettori. Un passaparola notevole, agile, utile.
Penso che quelli che i libri li vendono, autori ed editori, considerino una manna tutta questa pubblicità gratuita. Se fossi uno di loro cercherei anche di alimentare questo sterminato flusso di consigli di lettura, di tanto in tanto, con qualche suggerimento «interessato».
Mi viene il dubbio del consiglio per gli acquisti pilotato anche perché si dice che in Internet si trova sempre tutto. Potrà sembrare strano, ma dell’hashtag #cosahosmessodileggere non c’è invece traccia. Possibile che nessuno ci abbia mai pensato? Eppure di libri abbandonati per mancanza di uno dei tanti requisiti per giungere fino in fondo alla lettura dovrebbero essercene non pochi viste le lamentele che sento così ricorrenti in rete.
Non so se un blog è in grado di generare un hashtag, ne dubito, ma vi devo dire #cosahosmessodileggere proprio ieri: Quer pasticciaccio brutto de via Merulana.
Mi dispiace tanto, l’avrà scritto anche il grande Gadda, ma se non l’avete ancora letto, non sentitevi in colpa.
Consiglio sempre ciò che leggo. Però ti metto quelli in lista, non quelli letti. Sono alternativa.
#ilritrattodidoriangray (Oscar Wilde)
#amiche geniali (Elena Ferrante)
#lasolitudinedeinumeriprimi (Paolo Giordano)
Posso esprimermi una volta terminati.
Due su tre li conosco come capolavori assoluti. Buona lettura! Su Wilde ti propongo il quesito a cui Helgaldo non ha saputo rispondere, nel mio commento Ai mediocri non è dato di capire il mondo dalle apparenze, che troverai meglio articolato qui:
https://dadovestoscrivendo.wordpress.com/2017/08/22/il-poco-di-buono-dei-problemi-a-monte/
Del caso ‘Giordano’ e di quello di Silvia Avallone ne parla Luca Pareschi.
Assai istruttivo il suo lavoro
https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&uact=8&ved=0ahUKEwjX1dnGiIvWAhVD8RQKHf2QAOsQFggtMAA&url=http%3A%2F%2Fwww.leparoleelecose.it%2F%3Fp%3D10554&usg=AFQjCNGeJ6Ybw3AnIn3vvxGdSl7qBirukg
per completare qualche mia considerazione in merito all’arbitrarietà dei pareri editoriali (grandi editori).
L’aforisma di Wilde, in corsivo, è naturalmente l’architrave portante del capolavoro di Dorian Gray.
Sull’architrave portante del capolavoro di Wilde ho fatto cenno qualche mese fa…
https://salvatoreanfuso.com/2016/10/28/bellezza-verita/
Caro Ab11,
approfitto per correggermi. Appena ho commentato ho capito che l’hashtag si riferiva ai libri terminati e non a quelli chiusi perché la lettura non era di nostro gusto.
I miei hashtag si riferiscono a ciò che sto leggendo. I tre libri mi piacciono molto. L’equivoco è mio perché avevo frainteso Helgaldo. Lui è stato preciso, ma io sto perdendo colpi.
Mi piacerebbe parlare dei tre libri.
Sto leggendo quasi in contemporanea perché dipende dove mi trovo, ho uno dei tre libri con me. Forse la lettura mista mi sta rimbambendo. In realtà non vado di fretta e capisco tutto ciò che ho letto.
Prometto di finire quello della Ferrante. Anche perché devo restituirlo in biblioteca.
Un piacere. Alla prossima.
N.b. dimenticavo:
Il libro che non ho terminato e che ho chiuso a poche pagine è :
“I dolori del giovane Werther ” di Goethe.
Grazie. Decisamente sono buone letture.
Lei cosa sta leggendo? E cosa ha interrotto di leggere? Ha un libro sospeso?
Grazie Helgaldo, è proprio l’oggetto di cui mi occupo anch’io, ma non riguarda il mio quesito che invece ha a che fare col problema della forma e con la filosofia idealista e romantica, oltre che coi classici greci (Platone). Mi interfaccerò anche con l’amico Salvatore Anfuso.
No, in realtà interrompo abbastanza in fretta quasi tutti gli autori che entro venti pagine non mi convincono. Per chiudere un libro su due piedi mi è sufficiente trovare sparate a vanvera su discipline che l’autore non mostra di conoscere (vedi Federico Rampini in merito a fisica e filosofia), o trovare imbottiture ideologiche troppo evidenti. Eccezioni ne ho fatte poche e sempre seguite da pentimento (per aver perseverato nella lettura). L’ultima eccezione con pentimento a seguito è stata per Il cimitero di Praga.
Ci provano in tanti, bisogna dirlo. Amazon, GoodRead, Anobii, varie ed eventuali. In tutti i casi, stellette e stroncature come se piovessero: e succede che ci sono autori e amici degli autori che si autoincensano, voto di scambio, stroncature per i rivali. Ché, si sa, gli amici degli amici sono amici ma tutti gli altri, no.
Lasciando da parte i casi eclatanti, tipo quelli che danno zero stellette a Omero perché è poesia illeggibile.
Anche i blog letterari, eh, ci provano. A volte i lettori si fidano: io, per esempio, ho la mia spacciatrice preferita su Scratchbook. A volte, però, per evitare rogne i blogger preferiscono non pubblicare giudizi sotto la sufficienza.
Di un sistema ragionevole, che distribuisca giudizi se non imparziali, almeno sinceri, per il momento non c’è traccia.
Interessante la tua considerazione. Io consiglio per piacere, non recensisco nulla. Per scambio. Anzi, non sopporto tanto chi fa post, elogi ai libri di amici che, scusa il termine, mi pare una “paraculata” per ricevere elogi e post per loro quando uscirà il loro di libro. I libri degli altri fan schifo, ovviamente, pure i classici…
Scratchbook mi piace molto e la tua “spacciatrice ” è brava, lo so.
Bravo MIchele! Un plauso, Stavolta sono dalla tua. Più che di parzialità io parlerei di deplorevole arbitrarietà.
Dunque, alla fine, non ce l’hai fatta!
Proprio un pasticciaccio.
#cosahosmessodileggere io?
1) Prometto di sbagliare – Pedro Chagas Freitas
2) Le benevole – Jonathan Littel
3) Ossessione – Elisabeth Kostova
… che io ricordi.
Devi essere la prima a creare l’hashtag…
Ma allora quale hashtag volete usare?
#cosastoleggendo o
#cosahosmessodileggere ?
Cambia, eh.😉
Ho abbandonato il libro dell’estate del gruppo di lettura, Rinascimento privato. Basti dire che con Gadda ero arrivata in fondo…
Mi ricordavo che avevi completato Gadda. Questo mi aveva dato la motivazione per perseverare. Ma poi non ce l’ho fatta. 😦