Ieri ho iniziato Da dove sto chiamando, di Raymond Carver. Ho letto il primo racconto dell’antologia, Nessuno diceva niente. Ho riflettuto per un po’, dopo averlo finito. Poi sono uscito di casa, dovevo correre al lavoro. Nel tragitto sono entrato un attimo nella prima libreria che ho trovato sulla mia strada, e ne sono uscito con due libri di Pontiggia. Bene, ora va notevolmente meglio.
Carver? Non ti ci vedo a leggere Carver.
La penso come te, Michele.
Piccola disgressione:
Carver è nato in Oregon, King lo stesso. Un caso?
Sì, dai. Bisognerebbe studiare però il legame tra luogo di nascita e scrittori. Certo, New York produce più scrittori di un paesino sperduto della campagna americana. Bisognerebbe quindi rapportare la misurazione alla popolazione totale, alla densità degli abitanti e scoprire se esiste nel mondo qualche luogo che predispone più di altri alla scrittura. Un po’ come le zone per il tartufo o i vitigni.
Non ditemi, come il racconto di Carver:
Vuoi star zitta per favore? 😀
Carver/Pontiggia. Un accostamento ter-ri-bi-le.