«L’editor si trova spessissimo davanti al troppo: troppe descrizioni, troppo lirismo, troppa bella scrittura, giochi di parole, erudizione, spiegazioni, informazioni come se l’autore volesse dire tutto, come se quel tutto potesse essere detto. Mentre, al contrario, l’artificio del romanzo è di far credere al tutto nominandone soltanto un’infima parte».
Claire DeLannoy
Io ho conosciuto uno convinto che uno scrittore dovesse lasciare un buco proprio dove il lettore avrebbe dovuto immaginare una statua.
Fuori il nome di questa tua conoscenza. Mi pare sensatissimo, da intervistare.
Condivido in pieno. Una volta sono stato criticato (da uno scrittore) per aver espresso un’opinione simile ma resto convinto della validità dell’idea.
Come per il commento sotto: fuori il nome di questa tua conoscenza. Mi pare insensatissimo, da intervistare.
Spiacente, non lo ricordo. Si discuteva in un gruppo facebook, ma non era una mia conoscenza.
La vecchia faccenda dell’alludere, no? Ci siamo esercitati tempo fa in tal senso, con scarsi risultati se ben ricordo. Mai sfoggiare splendidi abiti, ma alludere quindi alla cabina armadio ben fornita.
Vero. Verissimo. Se esistono delle regole per una buona scrittura, questa è in cima a tutte.
Da lettore condivido.
P.S. solo che lo scrittore è egoista e vuole metterci tutto lui 😛
Ma è la regola della minigonna! Deve essere corta abbastanza per tenere sveglio l’interesse, ma lunga a sufficienza per non lasciare troppo spazio alla fantasia…
Non era così? Vabbè, ho perso un’altra occasione per stare zitto… 😀
Non so, dopo i 40 pare non sia chic indossarla…
La metafora minigonnosa mi pare azzeccata. Pensavo tu fossi uno scrittore, ma trovo che hai anche qualità di stile, da stilista.
Interessante. Se metti troppo ad una storia, hai il rischio di dover tagliare o che ti taglino ciò che non è necessario. Se pecchi di stringere troppo, non si capisce nulla e lasci altro che vuoto, una voragine. Per non parlare di tutti gli altri errori che si possono commettere. Nessuno aveva detto che fosse facile. Sbagliando s’impara.
Eh sì, è proprio così.
Leggo i post e leggo i commenti, ridendo e scherzando rifletto e mi viene da dire, come i nostri vecchi, che ne devo ancora mangiare di pastasciutta. E’ difficile, è difficile. Per ora vado avanti per tentativi.
Ne dobbiamo ancora mangiare tanta di pastasciutta, però dobbiamo tentare di scrivere al meglio. Tentar non scuoce…
Assolutamente Helgaldo. Non faccio il timido e mi lancio, ma con la consapevolezza che la famosa strada per essere considerato uno scrittore non solo non l’ho trovata, sono ancora fermo a chiedere indicazioni 😉
Stephen King non è d’accordo, cita pure la marca delle scarpe del personaggio. Tolkien poi… Si può cucinare con le ricette dettagliate di cosa mangia un Hobbit.
Anche questo è vero.