Post per soli uomini

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La nona novella della seconda giornata del Decameron – l’ho letta proprio ieri – inizia con un gruppo di mercatanti italiani che si ritrova a tavola in una locanda parigina. Di argomento in argomento i commensali finiscono per parlare delle rispettive consorti, rimaste ad aspettarli in patria. E danno tutti per scontato sia delle loro mogli, sia delle donne in generale, tranne Bernabò da Genova, d’esser al pari degli uomini pronte al tradimento appena se ne presenti l’occasione.

Per dimostrare l’infedeltà congenita nelle donne, il ragionamento fatto agli altri convitati da Ambruogiuolo da Piagenza è stupefacente: l’uomo, malgrado sia l’essere più perfetto del creato, non riesce a sottrarsi alla smania di concupire qualunque pulzella gli dovesse capitare a tiro. Figurarsi poi la donna, creatura geneticamente e forse anche moralmente inferiore all’uomo. Dal che ne nasce una scommessa tra Ambruogiuolo e Bernabò, dove il primo sostiene che riuscirà a sedurre la moglie del secondo, il quale invece ne proclama l’assoluta fedeltà e integrità morale.

Come andrà a finire non ve lo voglio svelare, sperando di avervi così incuriositi al punto da leggervi per conto vostro la novella.

Voglio invece soffermarmi sulle compagnie di uomini. Guarda un po’, mi sono detto: metti insieme un po’ di uomini nel Trecento come oggi, e si finisce sempre per parlar di donne, anzi di femmine. Ragion per cui il post odierno ha il potere di trasferire i blogger maschi che passano di qui fin nell’albergo creato dal Boccaccio. Messi assieme di che cosa mai parleranno? Di politica e di tasse? O di femmine e di tette? Non si sa, care lettrici.

Quindi oggi mi dispiace tanto, ma siete escluse dalla discussione. Avverrà solo tra maschi. Potrete però accomodarvi nei tavoli attorno al nostro e origliare quello che gli uomini 2.0 dicono di voi. E mettergli al massimo un mi piace o un non mi piace sotto i commenti, se vi aggrada. Di più non potrete fare.

Pazientate per un po’: tra qualche giorno ci sarà un post per sole donne – invertiremo le parti –, e allora scopriremo quello che le donne 2.0 dicono di noi mentre siamo in interminabili partite di calcetto affaccendati, in modo che le pari opportunità siano ristabilite.

Intanto mischio le carte, e come fa Calvino nel Castello dei destini incrociati, per aprire la discussione estraggo Il misogino. Avrei potuto proporvi Il maschilista, ma mi pare un tipo d’uomo in via d’estinzione, démodé. Trovo infatti in calo il machismo alla luce del sole, e in espansione la misoginia strisciante. Ottimi padri di famiglia con prole femminile in casa, ma che superato l’uscio odiano le donne ben oltre quanto ci racconta il best seller di Larsson.

C’è tra di voi qualche coraggioso blogger che se la sente di discutere con me di loro? Quanto meno confessate pubblicamente la percentuale di misoginia strisciante nei vostri scritti…

50 commenti

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50 risposte a “Post per soli uomini

  1. Chi se la sentirebbe di dichiarare una qualche forma non dico d’odio ma di fastidio per la presenza femminile? Nessuno, immagino. Siamo tutti moderni, acculturati e puliti. Una donna vale quanto un uomo. Forse anche di più. Lo sento dire spesso «in pubblico». Tranne poi in privato, e per privato intendo quando il discorso riguarda altro dalla condizione femminile, incappare in espressioni, commenti, opinioni che inavvertitamente sconfessano l’idea di parità. Sul lavoro, per esempio, di fronte a un errore macroscopico di un collega ecco uscirsene con espressioni tipo «è un decifiente», «uno stupido», «un raccomandato»; ma se a commettere l’errore è una collega, alzando gli occhi al cielo: «è una donna», «è mestruata», «ha le sue cose», sono alcune delle espressioni dette a denti stretti, e a volte a bocca ben aperta, senza farle giungere alle orecchie dell’interessata.
    Trovo in questi due diversi tipi di commenti quella misoginia strisciante a cui accennavo nel post. A voi capita?

  2. Marco Amato

    Questo post mi sembra tagliato per uomini impavidi e coraggiosi. Quindi mi sento chiamato in causa. 😀
    Io adoro la donna, essere divino e celestiale dotato di seno cosce e culo. Ecco lo dico terra terra così siam d’accordo. Mi piace anche aver la compagnia delle donne, e se capita mi piace avere amiche donne senza coltivare interessi d’altro tipo.
    Trovo le donne a differenza degli uomini particolarmente brillanti. Colgono punti che noi maschietti non cogliamo. A volte mi infastidiscono ed evito le donne stupide, così come gli uomini stupidi. Invece sono particolarmente affascinato dalle donne intelligenti. Adoro le donne intelligenti, basta che non siano più intelligenti di me, altrimenti il mio ego maschio si affloscia. Se con un uomo mi batterei, da una donna mi farei solo picchiare. Ritengo che le donne siano discriminate nel linguaggio, nella società e come chiunque sia discriminato su questa terra avranno sempre il mio supporto. Hanno una vita più difficile in tutto, anche dal punto di vista fisico con quelle implacabili mestruazioni mensili. Che poi se non arrivano ogni mese c’è danno, o di spermatozoo o peggio d’altro tipo. Noi maschietti con lo spruzzino (o spruzzone) ce la siam cavata, lo riconosco. Vita comoda direi.
    Però nonostante la mia ampia apertura e il mio amore per le donne se scavo a fondo trovo anch’io la mia misoginia culturale.
    Se sul bus capita una autista, ecco che se non mi inquieto, una battutina sulla donna al volante e il pericolo costante, ci scappa. Poi se sull’aereo mi capita una capitana donna, ecco che la trasvolata assume i contorni della prova capitale. Riuscirà a riportami le chiappe al suolo? Quando la capitana ci riesce giuro, vorrei portarmela a letto. Una donna cazzuta, con le palle e due ovaie così, quando mi ricapita?

    • Sei stato coraggioso a entrare in questa pericolosa conversazione. Non te la cavi a buon mercato, naturalmente, elogiando le donne in generale e dichiarando qualche peccatuccio marginale nei loro confronti.

      Vediamo di affrontare qualche altro tema rispetto alla nostra percezione dell’universo femminile: per esempio, quello della creatività e del metodo. Che le donne hanno metodo si sa, si vede, si percepisce. Oltre a compiere le stesse mansioni dell’uomo, in più si ritrovano a sobbarcarsi buona parte dei problemi quotidiani in famiglia. Fidandate, mogli, madri sono loro che per prime vedono lucidamente le situazioni e si spendono per risolverle. Più decise, più dinamiche, più pratiche in tutte quelle faccende che implicano forme basse o alte di organizzazione, dalla colazione mattutina, al piano marketing aziendale.
      Se dovessi scegliere a chi affidare un’attività lavorativa complessa, ecco che una donna mi parrebbe più abile di un uomo nel seguire, attuare, portare a termine una procedura. Insomma, molto metodo e razionalità.
      Invece è sul versante puramente creativo che l’uomo risulta maggiormente portato. Ragiona più facilmente fuori dagli schemi e quando si parla di creatività ad alti livelli, sia nelle scienze che nelle arti, quasi sempre sono gli uomini a dire quel qualcosa in più che forse alle donne non interessa dire.

      E poi c’è il self-publishing… a chi affidare l’editing del tuo romanzo: a un uomo creativo o a una donna metodica?

      • Marco Amato

        Beh io ho preso a burla la confessione dei peccati misogeni, ma a quanto pare anche nella burla il tema scotta vista l’adesione al post. 😀

        E’ vero le donne si sobbarcano più lavoro degli uomini fra lavoro figli e casa. Ma ci sono uomini, pochi, che sanno farsi valere.

        Sostanzialmente non sono d’accordo con te sul dividere le donne per attività complesse e gli uomini per attività creative ad alti livelli.
        Lascio agli psicologi e ai sociologi le distinzioni sulle propensioni di genere.

        Nella realtà la situazione è fluida.
        Le donne sono metodiche? Conosco uomini molto metodici.
        Gli uomini sono creativi? Conosco donne parecchio creative.
        Mi accontento di un editor bravo e che entri in empatia con me uomo o donna che sia.

      • Certo, questo è un post dove valgono le mezze verità, che poi sono mezze bugie.

        Butto delle domande a caso, che tanto a caso non sono. Quando ti colleghi a Internet e decidi di curiosare in qualche blog, qual è la tua prima scelta, un blogger maschio o femmina?

        E poi, sinceramente, non dirmi che un like di Helgaldo ti elettrizza come quello di una blogger…

      • Marco Amato

        Detto in piena sincerità non mi pongo questo problema fra blogger uomini o donne. Sul like di uno o dell’altro. Da questo punto di vista sono abbastanza tranquillo. Non gongolo se una donna mi mette un like.
        Quello che a me affascina del web, dei blogger, è la possibilità di confronto e crescita. C’è un modo diverso per rapportarsi con ciascun blogger, uomini e donne, a seconda della confidenza o dell’empatia che si è instaurata.
        Impettito con alcuni, di confronto con altri, scherzoso con altri ancora.

      • Caro Marco, mi hai fatto venire in mente un’altra domanda. Lo so che siamo pari, che non esistono blogger in base al sesso. Però te lo domando ugualmente. In una discussione tra soli uomini, come quella odierna (notturna), ti manca la presenza dei commenti femminili, quasi che la discussione sia più povera, oppure non ne hai sentito la mancanza. Non ti chiedo se la discussione sia più ricca perché do per scontato che non lo sia… o mi sbaglio?

      • Marco Amato

        Beh certo che mancano le donne. Dove siete? Battete un colpo. 😀

      • Batteranno colpi, non ti preoccupare, ma con una mazza ferrata…

      • A proposito: fatti una domanda sul mondo femminile e datti una risposta… Che sappiano le nostre lettrici.

      • Marco Amato

        Helgal-Marzullo no!

      • Veramente preferisco Uomini e Donne, Helgaldefilippi. Dico Anima di carta, perché me lo ricordo bene. Lì sei stato ospite in più puntate. Visto che ormai sei anche tu un degno possessore di blog, quale blogger ti piacerebbe ospitare con la formula «puoi scrivere di qualsiasi cosa ti passa per la mente, perché ti stimo all’inverosimile». Attento a chi indichi, potresti farti delle nemiche…

      • Marco Amato

        Con le blogger non rischio nulla, perché tutte le blogger che conosco sono parecchio intelligenti. E se non fossero intelligenti non le seguirei.
        Dico Sandra, perché è la decana, non per età che è giovanissima, ma perché è la prima blogger che ho cominciato a seguire. 😉

      • Ok, allora quanto prima Sandra sarà tua ospite, te lo prometto. 😀

      • Ti lascio con una domanda per quando vorrai rispondere. Ma com’è che con le donne intelligenti si rischia tanto e con le blogger intelligenti non si rischia nulla. Meditare…

      • Marco Amato

        Mah non credo che tu possa decidere se Sandra sarà mia ospite. Se sarà il caso ci faremo una bella chiacchierata io e lei. 😉
        Sulle donne intelligenti io mi pare che ho detto tutt’altro.
        Questo post ha fatto il record, più di 30 commenti in tre. E non siamo nemmeno uomini in barca. 😀

      • La mia era una battuta, umorismo inglese, Tre uomini in barca… Doveva essere Love boat, invece…

  3. miscarparo70

    Io sono un maschio maschio femmina, oppure una permutazione a caso dei termini. Un mezz’uomo. Un ominicchio. Almeno non un quaquaraqua, spero.
    Sul fatto che le donne abbiano capacità organizzative se ne può discutere; la mia esperienza in merito dice il contrario. Se vogliamo essere misogini (o realisti?) io parto sempre da un presupposto e cioè che tranne gli ultimi 3-4-5mila anni, l’uomo – anzi, l’Uomo – ha sempre vissuto una situazione ben precisa: i maschi in gruppo a caccia e le donne a casa a badare alla prole. Un milione d’anni di pressione effettuata per selezione naturale non si perdono con qualche millennio di cultura. È chiaro che i maschi abbiano forme migliori di pensiero analitico-organizzativo e che, invece, le femmine abbiano sviluppato una migliore empatia e capacità di tenere insieme il gruppo famigliare.

    • Che irruenza maschia nel tuo intervento… Mi pare che ci sia anche un po’ di voglia di giocare con gli stereotipi. Bene, bene. Anzi, direi che siamo come i due personaggi di Boccaccio. Tu per l’uomo-organizzatore, io per la donna-organizzatrice. Uno di noi due sbaglia, già, ma chi? Ce lo diranno, forse, le signore in un post dove la parola passa a loro. Il cervello umano in 5mila anni si è trasformato, lo dimostra l’instupidimento da smartphone che ha colpito la popolazione adulta negli ultimi anni (non millenni). Direi che caccia e focolare domestico siano stati sostituiti da tanti varianti intermedie e incrociate, che diventa difficile sostenere uno schema tanto rigido. Mettiamo però che in altre attività intervenute nel frattempo l’uomo e la donna siano ancora assimilabili all’antico ruolo di cacciatore e casalinga. Sicuramente per cacciare occorre istinto, gamba, creatività. Per cucinare per tutta la prole lo scarso cibo ottenuto dalla caccia, per lavorare le pelli, vestire la famiglia, riordinare la caverna serve metodo. Ergo, uomo creativo donna metodica. 🙂

      I blog invece? Più bravi gli uomini o le donne, alle prese con un post? Chi riesce meglio a catturare la tua attenzione? Vogliamo i nomi e cognomi…

      • miscarparo70

        Giusto per non finire con i soliti nomi, che poi sembra uno scambio di favori, uno dei blog che seguo con più attenzione è http://www.scratchbook.net/ di Maria Di Biase.

      • Grazie per la segnalazione. E che cos’ha Maria De Biase – facciamola conoscere a quegli uomini che dovessero leggere questo post – di particolare per attirare la tua attenzione, tu rude scrittore-cacciatore?

      • miscarparo70

        Parla di libri, naturalmente. E lo fa molto bene.

      • Ecco, proprio te cercavo. Immaginiamoci per un attimo un mondo diverso, dove alle donne non sia permesso scrivere sui blog. Magari in certi Stati accade veramente, non voglio neppure pensarci. Ti chiedo: riguardo ai temi legati alla scrittura, hai trovato più utilità nei blog gestiti al femminile o in quelli dove le analisi sono condotte da blogger maschi? Se devi parlare di scrittura, anzi lavorare sulla tua scrittura, ne parli più volentieri con un uomo o con una donna? Insomma, lettore o lettrice?

      • miscarparo70

        Lettrice, naturalmente. Anche l’analisi economica concorda: la maggioranza del mercato di chi acquista libri è formato da donne. Che non significa che non esistano uomini con i quali discutere seriamente e in profondità. Ma sono le donne che leggono e che, soprattutto, comprano i libri: ergo, sono loro da soddisfare. (ops!)

      • Lettrici… uhm… chissà se riusciamo a fare una triangolazione tra questo e il prossimo post per sole donne. Indica una blogger di cui ti piacerebbe avere un parere letterario per i tuoi racconti, e che non è ancora nella tua cerchia abituale. Mettiamo un messaggio dentro la bottiglia per una beta-lettrice… È il momento giusto per dichiararti. 🙂

      • miscarparo70

        No, no. Anche se si possono contare sulle dita delle mani, ho già troppi lettori per i miei gusti. Tutte donne. A parte uno.
        La mia scrittura è troppo debole per ampliare la mia cerchia.

      • Ok, riformulo la domanda: chi vorresti di nuovo per il tuo thriller paratattico? Una che finora non ha ceduto, ma insomma, se partecipasse anche solo una volta saresti al settimo cielo.

      • miscarparo70

        Tenar 🙂

      • Mio, tuo, che importa? L’importante è che Tenar partecipi, ne hai ereditato anche il desiderio, incredibile. Però io l’ho eletta a giudice una volta… 🙂

        A me ha detto sì, tu vuoi invece fare il democratico senza giudice supremo e questo è il risultato. 😀

      • miscarparo70

        Il TUO thriller!?

      • A proposito di donne, hai detto che si scrive per delle lettrici, le uniche che leggono: come ci si compenetra con loro, c’è un po’ di femminilità in te per riuscire a raggiungerle? E se c’è, loro se ne accorgono e l’apprezzano? Essere un po’ donna ti vende meglio come scrittore? La domanda è seria, non si facciano battute da osteria.

      • miscarparo70

        Non credo. Forse il contrario: una volta mi è stato detto che mi leggeva per capire meglio gli uomini.

  4. Ok, tre uomini al tavolo è meglio che esser solo. Però non è ancora una tavolata di quelle che possano far decollare la discussione. Qualcuno vuole aggiungersi? Anche solo con qualche riflessione personale, qualche divagazione, qualche sassolino nella scarpa, qualche messaggio al mondo blogger femminile (togliete quei terribili cuoricini dalla home page, per esempio. Cose così).

  5. Qui la discussione langue. Vediamo un po’ se qualche aspirante o già quotato scrittore se la sente di parlare almeno dei personaggi femminili che affollano i suoi romanzi. Sono protagoniste, coprotagoniste, personaggi secondari, mere comparse che servono solo per rendere realistica l’ambientazione?

    E soprattutto: traete spunto da donne vere o immaginarie? E quali elementi le caratterizzano? Quali le professioni esercitate? Soprattutto, ce n’è qualcuna che esercita la professione? E in questo caso state inventando o vi basate sull’esperienza personale? (Mi sa che a questa non ci sarà un granché di risposta).

  6. Peccato essere arrivato tardi nella discussione, ho scritto parecchio oggi pomeriggio ma essendo un casinista non riuscivo a postare dal pc su cui scrivevo, mi si chiedeva la password di wordpress e io naturalmente non la ricordavo. Comunque… volevo solo sottolineare quanto sarebbe stato facile per me concludere con la famosa e abusata frase “gioie e dolori”. In effetti in modo assolutamente superficiale potrei dire che per me le donne hanno rappresentato questo. Soffermandomi sulla vera essenza del mio rapporto con il mondo femminile, posso affermare che in realtà la Donna è tutto. Personalissima e opinabilissima opinione. Sono passato dall’amare incondizionatamente mia madre e sopratutto mia nonna, agli anni della gioventù dove volevo portarmi a letto tutte le “femmine” che incontravo, tutte, ma proprio tutte, raggiungendo dei livelli di approccio quasi professionali :D. Per parafrasare un noto cantautore, non ho mai avuto una donna per amico. Triviale, assolutamente triviale. Poi, con il tempo, ho scoperto l’immensità e la profondità dell’animo femminile, la forza, il coraggio, l’abnegazione, la generosità. Ho incominciato a vedere il mondo attraverso occhi femminili, ho permesso loro di smussare certe mie durezze, ho ricordato l’amore puro e semplice che le Donne fondamentali della mia infanzia mi hanno regalato. Anche l’aver avuto una figlia femmina è stato d’aiuto. Percorso molto banale, lo ammetto, ma considero un gran successo l’essere passato da gran puttaniere a persona capace di cogliere certe sfumature. Non nego che non sono mai riuscito a vivere un rapporto paritario con il genere femminile, non perché io sia un maschilista ma semplicemente perché le differenze ci sono. Quello che però ho imparato è che le caratteristiche peculiari di genere sono un valore aggiunto e nelle Donne esaltate all’ennesima potenza. Ho fatto casino, sempre, separazioni e abbandoni lo testimoniano, i miei figli di mamme diverse lo potrebbero confermare. Oggi posso dire che senza le donne avrei combinato ben poco di buono nella vita, a loro devo tutto, anche il tentativo di diventare un uomo migliore. Boh, non sono sicuro di essermi spiegato bene, sicuramente ho reso un quadro ben triste del mio rapporto con l’altro sesso. Però, cavoli, un però ci sta bene, se da tutte le minchiate che ho combinato il risultato è una nuova consapevolezza, be’, ne è valsa la pena. Posso guardami intorno e rimanere affascinato dallo sguardo delle donne, cercare di cogliere il mistero di quegli occhi che parlano di cose antiche, ancestrali, così vicine alla creazione, all’amore puro. Una volta, scherzando, ma neanche tanto, dissi a mio figlio oramai grande: “sii rispettoso con la mamma, puoi dubitare che il padreterno sia quello che ci ha dato la vita, ma è sicuro come il sorgere del sole che per quello che ti riguarda sia stata tua madre”. Ovvietà, come preannunciato posso solo contribuire con un mare di ovvietà. Adesso, a 48 anni, la Donna è sempre fonte di desiderio, non posso farci niente, però, cazzarola, la “mia” Donna è anche una carissima amica, una splendida amante, la mamma di mio figlio, l’unico essere umano che mi sopporta, una confidente… torniamo al tutto di cui sopra.
    Ora, caro Helgaldo, smetti di toccarti gli zebedei perché ho finalmente concluso la tiritera. Se hai letto tutto, non dovrai mai più dare prova del tuo coraggio 😀

    • E chi ha detto che sei arrivato tardi a tavola? Qui si è fatto solo un primo giro di birre, giusto per bagnarsi la lingua. Ce ne freghiamo di quello che stanno dicendo loro, e andiamo avanti per la nostra strada. Poi si tireranno le somme.

      Finalmente un intervento serio, sincero: il tuo. Mi colpiscono tre cose di quello che hai detto e ne vorrei approfondire qualcuna. Primo, dici che sei cambiato. Ma sei cambiato da solo o è stata una donna a trasformarti, per cui ora cogli le sfumature? E poi che sfumature? Fa’ qualche esempio di sfumatura che a noi maschi serve conoscere quanto più possibile dell’universo donna. Secondo, si danno tanti consigli di scrittura ma dell’approccio professionale alle femmine non ne parla nessuno. Mi hai fatto venire in mente Simenon, mi pare fosse lui che abbisognasse di una donna al giorno, ma non per parlare di scrittura. Un decalogo di consigli per farle cadere come frutti maturi non ce lo dai? Terzo, scrivi Donna con la maiuscola quando ne esalti le qualità, e donna semplice quando parli in concreto. Non è che c’è il trucco: la Donna è gioia mentre la donna è dolori?

      • Ma tu sei un grande, ho esordito sulla facilità nell’utilizzare certi luoghi comuni come il vecchio “gioie e dolori” ripromettendomi di non utilizzarli e ho voluto comunque giocare. Mi hai smascherato. Scherzi a parte, ho solo raccontato per sommi capi il mio percorso, non voglio e non posso insegnare nulla. Affermo però la centralità della Donna nella mia vita. Le sfumature che cito sono quelle che impropriamente ho già citato, attengono al non detto e al non evidente che possiamo ricavare da uno sguardo, dal tocco sui capelli, dai silenzi, dall’odore, dal sapore. La Donna è un mistero unico e indecifrabile. Non voglio apparire come colui che idealizza, certo è che quando mi riferivo ciò che evoca cose antiche, ancestrali, così vicine alla creazione, a quel senso quasi magico, “streghesco”, ero certo e sicuro di non esagerare. Rileggendo il mio intervento precedente mi sono reso conto di aver esposto il fianco alle critiche per lo stile di vita giovanile, per il mio atteggiamento un po’ cialtrone. Cosa posso farci? Questo è. Non ho mai capito nulla e non ho mai imparato nulla se non dopo lungo tirocinio, sbagliando e andando per tentativi. La strada è ancora lunga e mi fregio del titolo di discente a vita, le cattedre le lascio a coloro che hanno capito tutto. Per grazia di Dio ho sempre bisogno di agire, scoprire, sperimentare, questo per non fiaccare la mia intelligenza astratta, viaggio di me stesso in me stesso.

      • Però anelo ai consigli da sciupafemmine, altrimenti che lo pensavo a fare tutto questo post? 🙂
        Vorrei unire l’utile al dilettevole, utile e dilettevole.

      • Chiedo scusa per gli strafalcioni e le ripetizioni, commento scritto e inviato al volo senza poter rileggere e correggere.

      • A me sembra tutto correttissimo.

      • Helgaldo, ma che sciupafemmine e sciupafemmine semplicemente da giovane vivevo per quello, tacchinavo (come si diceva a genova un tempo) tutte, la strategia era facile, nel mucchio… 😀 😀 Una macchina da guerra, inesorabile, le prendevo per stanchezza. Una faccia di tolla da far vergognare chi mi stava intorno, pensa che in pubblico mia mamma mi diceva: “vieni qua, bello de zia” 😀
        Ora, vuoi l’età, vuoi che mi sono imbolsito, vuoi che la natura segue il suo corso saltandomi a piè pari, mi dedico all’arte e alla letteratura 😀 😀 😀
        Niente da insegnare, nessun consiglio 😉

      • I tuoi commenti sono stati i più veri di tutti in questa discussione, donne escluse. Mi pare una rarità da sottolineare. Devi passare più spesso da queste parti, servono voci controcorrente.

      • Passerò volentieri a tediarvi tutti. Anzi da ora sei nel mio blogroll.

  7. Sarebbe troppo facile intervenire ora, con ritardo tattico e calcolato, cioè dopo il post per sole donne e, soprattutto, dopo i primi commenti delle donne.

    Ci faremmo di quelle grasse risate… 🙂

    In realtà stavo maturando un commento neutro. Quindi non sapendo se commentare al post per soli uomini o al post per sole donne (e non volendo metterlo doppio) … … … … … l’ho messo come commento al post di Marina! 😀

    Non me ne vogliate, un po’ di movimento (anche solo col mouse) fa bene!

  8. (Ma quanto sono “potenti” le donne? Marina mi ha invitato a fare copia-incolla del mio commento qui, mentre lei lo mette sul post per sole donne… Ecco quindi il mio contributo di seguito…)

    Donna o uomo? Se dovessimo metterla sulla matematica, credo sia uno di quei casi in cui la matematica DIVENTA un’opinione perché qui 1+1 (cioè: 1 donna + 1 uomo) non fa 2, ma fa 3. L’unione di una donna (giusta) con un uomo (giusto) dà molto di più della mera somma di 2 unità. Che si parli di metter su famiglia o di metter insieme una qualsiasi attività anche solo creativa (scrittore/scrittrice + beta-lettore/beta-lettrice)…

    Purtroppo ci sono somme che danno “solo” 2 (in alcuni casi basta, in altri no) e altre somme che danno molto meno di 2. E le coppie scoppiano…

    Per il resto, personalmente mi aggrego a quella schiera (spero vasta) di persone che credono che la donna gestisca meglio dell’uomo certe situazioni. E detto in un momento storico in cui, politicamente, le principali nazioni occidentali sono governate da donne (Merkel, May, Clinton (spero)), questa cosa spero faccia almeno riflettere… Ovunque le redini sono sempre rimaste in mano agli uomini e, diciamocelo, le cose sono sempre andate un po’ così-così… Basta pensare all’Italia, o basta pensare anche a quei posti in cui passeranno millenni prima che le donne arriveranno mai a governare (si pensi al Medio Oriente e, per par condicio, al Vaticano: senza donne è sempre un gran casino…). Chiudo questa parentesi politica (infelice quanto maldestra), forse fuori luogo. Ma al di là della politica, la mia osservazione è questa: le donne si prestano bene a gestire “cose da uomini” (aziende, creatività, persino intere nazioni). Ma gli uomini sono bravi a gestire “cose da donne”?

    Questo commento l’ho fatto qui, in campo “neutro” (con il rischio che venga ignorato) perché mi piacerebbe che la domanda se la ponessero sia le donne, sia gli uomini. E quindi ero indeciso se commentare al post per soli uomini o al post per sole donne… 😀

    Personalmente rispondo che una grande donna non può stare senza un grande uomo. E un grande uomo ha sempre bisogno di grandi donne. Entrambi hanno bisogno l’una dell’altro per crescere, per vivere, per essere felice. Se viene soddisfatta questa premessa, allora qualsiasi donna (o uomo) può fare qualsiasi cosa (da donna o da uomo).

    • Ignoro per intercessione di Marina che tu abbia avuto la tentazione di aggiungere un commento nel luogo inadatto, andando a troncare una perfetta divisione che costituisce l’unica regola di questi due post. La mia parte razionale potrebbe anche essere d’accordo con le tue sagge parole, ma poiché i saggi hanno sempre cercato la felicità per l’individuo e mai per la coppia (Socrate usciva di casa per conoscere se stesso ma soprattutto per non sentire i rimproveri di Santippe), la mia parte istintiva fugge dalle tue argomentazioni. Romeo e Giulietta felici? Kant innamorato? Einstein ossessionato dall’idea di trovare la felicità assoluta e non relativa? Leopardi ottimista sul matrimonio? Corona incatenato a Belen? Non credo proprio… 😀

      Che dietro un grande uomo si nasconda una grande donna l’avrà detto sicuramente un uomo, magari non così grande ma pronto ad allontanare la propria compagna dal centro dell’attenzione per prendersi tutti i meriti. E questo fatto che la felicità si raggiunga in due mi pare addirittura pericoloso, a pensarci bene. L’individuo per essere felice, deve trovare l’altra metà del cielo o basta una birra tra mascalzoni per fargli ammettere che non sente la mancanza del gentil sesso.

  9. Al di là della barricata si discute se uomini e donne possono essere amici. La domanda, oltre a un valore generale, ne ha uno pratico rivolta alla scrittura. Se nel capitolo 1 chiudete in ascensore un lui e una lei, sconosciuti e che devono andare entrambi al quinto piano, scatterà tra di loro il clic del sesso, magari in uno solo di loro, o la compresenza di due esseri di sesso opposto in uno spazio chiuso non comporta per voi alcuno spunto sessuale? E nella vita come ragionate? Tra uomo e donna ci può essere solo una sana e consapevole amicizia?

  10. Ho letto la prima riga del primo commento e l’ultima dell’ultimo, per cui deduco l’andazzo della discussione per pura interpolazione 😀
    Io – padre di prole femminea – ho smesso di suddividere le persone in maschi e femmine (anche perché ormai con le bimbe ho libero accesso ai bagni per le dame), ci sono altri metodi più utili per suddividere gli esseri umani (es: chi legge e chi no) 😉

    • Chi legge e chi no è solo una prima suddivisione. C’è anche chi legge e capisce ciò che legge e chi legge e non capisce ciò che legge. Contando poi che statisticamente gli uomini leggono molto meno delle donne è probabile, per interpolazione, che né io né te capiamo ciò che leggiamo. 😉

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