A dispetto del titolo, Come scrivere un best seller in 57 giorni di Luca Ricci non è un manuale di scrittura creativa, anche se vi troverete parecchi consigli di scrittura a patto che il vostro obiettivo sia scrivere un best seller dai tanti milioni di copie vendute. Tra l’altro alcuni di questi consigli vi hanno tenuto compagnia sul mio blog nelle scorse settimane, e li troverete tutti taggati qui a destra con lo stesso titolo del libro.
Ma se Come scrivere un best seller non è un manuale di scrittura, che cos’è allora? È una lotta contro il tempo da parte dei protagonisti di questo romanzo che sbeffeggia un certo tipo di scrittore, magari proprio voi, per elogiarne un altro: quello che pensa a fare i soldi con l’editoria e quindi produce dei best seller anziché grande letteratura.
Per riuscire a scrivere un best seller serve un cambio di prospettiva che non tutti sono in grado di realizzare, a meno che…
A meno che non si sia costretti per aver salva la vita a scrivere un best seller in 57 giorni. Può esistere motivazione più potente di questa per scrivere un best seller?
Sai che ero convinto che fosse un saggio?
“– Dobbiamo scrivere un romanzo sentimentale, alla Via col vento, guerra di secessione e amori tormentati, soldati e corna. – Ambientiamolo nel medioevo, alcuni alieni rapiscono un gruppo di monaci, un romanzo di fantascienza retroattiva. – Io scriverei un western ambientato ai giorni nostri, dove i duelli con le pistole si svolgono a Wall Street, dopo un conflitto nucleare. Io avanzai l’ipotesi di un thriller con protagonista un anatomopatologo. Avevo sentito dire che gli anatomopatologi andavano per la maggiore nei best seller, anche se avrei avuto qualche problema a spiegare quale professione svolgessero di preciso…”
A me sembra carino, lo metto in lista 😉
Ti do una notizia in anteprima: se partecipi a questo thriller paratattico a casa di Marina Guarneri…
Ehm, temo di no, non penso di thrillerare
Quest’anno invece del NaNoWriMo puntiamoci direttamente una pistola alla tempia e vediamo se ci motiva a dovere!
Anche il tuo è un buon metodo per produrre romanzi in tempi brevi.
Come va con il NaNoWriMo?
Sembra un romanzo ironico e piacevole: approfondirò. 🙂
Basterebbe vincere da Marina…
Hai detto niente. 😀